sabato 29 dicembre 2007

4 anni


sorrido.
sono felice.
e il futuro è solo nostro... solo nostro.
sorrido e non c'è cosa più bella da fare.

sopravvissuta


ce l'ho fatta.
è passato.
con la febbre, con gli occhi tristi ma è passato. uno in meno sul groppone.

natale... al prossimo anno.

venerdì 21 dicembre 2007

scadenze


conto alla rovescia.
sono nervosa, speriamo che passi in fretta!
Già non ne posso più!

mercoledì 19 dicembre 2007

odio il natale 2


questo è lo spirito del natale. questa è la falsa ipocrisia in cui tutti ti dicono che ti vogliono bene e poi chiedi loro qualcosa e c'è sempre qualcuno di più importante da salutare o con cui stare, o qualcuno a cui voler bene o qualcun'altro a cui han già confermato un impegno. qualcuno che non capisci che importanza abbia ma che ha comunque la precedenza su di te.
e allora stai li come un'ebete, ti guardi intorno, ridi e poi inizi a piangere senza neppure accorgerti di essere passata dal riso alle lacrime.
e ti chiedi che rapporto hai costruito. ti chiedi quanti dei tuoi rapporti sono così, cominci a contarli e ti viene ancora più rabbia, ancora più odio, più fastidio.
poi una chiamata. un confronto con lo stesso identico problema. due. siamo in due.
AZZO!!!
non sono sola, non resterò neppure sola. c'è! e allora forti di 4 braccia, 4 gambe e due bocche per ridere ci terremo compagnia alla faccia dell'ipocrisia!

fanculo il natale!
fanculo l'obbligo di doverlo festeggiare!

quando non sei una priorità


delusa.
affranta.
sconfortata.
oggi è davvero dura.

sei e sarai sempre una seconda scelta. per tutti...
sono stanca di valere zero.
io voglio volermi bene. io voglio bastarmi.
voglio amare e non chiedere amore. voglio sognare ed essere sola. voglio vivere e non per forza essere vissuta.
voglio tutto questo per smettere di farmi far male.

cado


cado. sto cadendo. precipitando. scivolando.
non sono stabile, oggi non lo sono neanche un po'.

brutta giornata, Tania. diciamo così.
fra un po' smetterà anche di far male.

cadere. è così banale e normale.

martedì 18 dicembre 2007

uno di due

io e te siamo una cosa sola.

sei là... ma so per certo che non sei felice di esserci. so che mi stai pensando. lo sento. so che ti senti in colpa. so anche che credi di aver sbagliato. che pensi che se fossi andato domani sera sarebbe stato tutto diverso, e invece è meglio così, decisamente meglio.

sai, forse c'è qualcosa di davvero ottimo in tutto questo. forse c'è...
mi prenderò quello. mi basterà.
a più tardi, quando tornerai da me e mi abbraccerai.

strappa le ali

programmati male

assordante questo vuoto.
silenzioso questo mio urlare.

svuotami. svuotami prendendo le mie viscere, trascinandole sul paviemnto. spargile. contale. squartale. infila le tue dita nelle cavità più recondite di me e prenditi il mio essere.
riempi la vasca.
lavami. togli il sangue che cola dai miei occhi.

spingimi sott'acqua e toglimi l'ultimo esile fiato rimasto. fammi smettere di respirare. fammi entrare in quel mondo opaco dove tutto sembra più bello.
ne ho bisogno ora.

sarebbe tutto più facile se ci fosse un "on" e un "off" per le emozioni.

seconda


seconda.
ho scelto di essere la seconda.
non è da me.
inutile piangere. continua a vivere.

chiusa nella mia scatola d'argento mi crogiolo in morbide e dorate illusioni.
sono felice?
sì, a volte riesco ad esserlo, pur essendo seconda.
senza potere decisionale. senza potere e basta. senza parola.
inutile urlare, tanto le mie grida non verrebbero mai ascoltate, mi allontanerebbero solo dal mio sogno.

ssssssh.
non c'è più niente da dire.
ssssssh
non c'è più niente da ascoltare.

ascolti e...


ti trovi così, ad ascoltare, con fare oggettivo e amichevole.
ascoltare in silenzio con pensieri spaventosi che ti attraversano la mente come lance infuocate.
ti trovi così, a dare consigli che non vorresti dare. ti trovi così, un po' spiazzata e un po' no.

tremi, ma non puoi permetterti di far vedere la tua debolezza, ora più che mai, non puoi.
resti salda, afferrando forte i maniglioni antipanico della tua mente, tenendoli così stretti che le mani sanguinano.
e poi improvvisamente si rischiara il cielo all'orizzonte, e torna un bagliore di luce e senti che tutto quel vento non era nulla, che tu hai resistito... ce l'hai fatta. ora lui è più tranquillo, ha sfogato un po' di tristezza e tu sei ancora più forte per questo legame.
incroci le dita e scongiuri che non accada ancora... ma sai che riaccadrà. lo sai.

ma non importa. è arrivato il momento di sorridere. sorridi per due. sei forte per due. ami per due e nulla ti pesa.
vieni qui, ti abbraccio io... io per te, sempre.

sabato 15 dicembre 2007

1 anno



1 anno...
fra qualche giorno il nostro vero anniversario... fra qualche giorno conteremo il quarto.
noi. sempre noi. inseparabili noi.

i miei regali per te


ti regalerò un sorriso per vederti sorridere.
ti regalerò una mela, per ricordarti il nostro peccato che ci ha resi felici.
ti regalerò una coperta, per quando avrai freddo e non potrò scaldarti con un abbraccio.
ti regalerò un bacio, per gioire con te del mio stesso regalo.
ti regalerò una stella, per trovare la strada anche nel buio.
ti regalerò un sogno da usare quando ti senti triste.
ti regalerò una carezza, per tutte le volte che non ti sentirai speciale.
ti regalerò il tempo, per fare tutto ciò che vuoi quando lo vuoi.
ti regalerò parole, per lasciarti esprimere tutti i sentimenti che porti dentro.

ti regalerò tutto quello che vorrai perché la vita mi ha regalato te e io son già felice così.

alla ricerca


un pomeriggio solitario, sereno, semplice.
esco per le strade.
la gente al mio fianco si affanna alla ricerca di regali e pensierini. io entro nei negozi. mi guardo intorno. tocco oggetti, ammiro forme e materiali. sogno. aspetto. spero.

un senso di vertigine si impossessa di me, ma non è sgradevole, anzi...

stanca e sopossata rientro nella mia tana, cerco rifugio. guardo gli acquisti fatti con incoscienza e mi chiedo se piaceranno. sorrido. alla fine non so quanto mi interessa. mi darà soddisfazione darli alle persone e scoprirle sorprese solo perché io ho avuto quel pensiero. il resto non conta.
i regali importanti sono per pochi.

un anno fa


un anno fa... più esattamente fra 23 ore scatta una data storica. la ricordo come il 15 dicembre, ma legalmente era già il 16. io però ricordo il 15.

sta sera son passata li davanti. proprio nello stesso punto. sempre in una macchina, ma una macchina diversa. una macchina che non era la sua e che non aveva lui al suo interno. son passata li. il capo stava parlando e io improvvisamente non l'ho più ascoltato. mi son persa nei miei ricordi.
improvvisamente sono riaffiorate alla mente emozioni, luci, odori, sapori di quella splendida notte di un anno fa.
quante sensazioni. quanti pensieri.

lui mi manca. lui sta sera non poteva esserci.

mi hanno chiesto di lui. mi hanno chiesto se tra noi c'è ancora "l'ammore". lo dicono scherzando. lo dicono per prenderci in giro. abbiamo talmente sbeffeggiato il nostro rapporto che forse ora nessuno ci crede più. ci crediamo ancora noi.

non so se leggerai mai questo post, ma sappi che mi sei mancato. sappi che guardavo il telefono sempre. sappi che mi sono emozionata. sappilo, perché mai è stato così... così vero, così intenso, così carnale e passionale, così segreto e speciale, così incomprensibile e raro.
sappi che ti amo.

venerdì 14 dicembre 2007

tutto ciò che siamo

prendi quello che ti da la vita, prendilo tutto, prendilo come viene e senza aspettarti mai nulla di più.
guarda il vortice di eventi che ti travolgono, guardalo il più possibile da un punto di vista esterno e impara a riderne. fatti trascinare e ogni tanto trova la forza per lottare per ottenere ciò che vuoi.

tu credi nell'amore?
io sì. io voglio crederci, ho bisogno di credere che ci sia qualcuno che può imparare a condividere con me la vita e con cui imparare a condividerla.


siamo tutti singole bolle, protetti nel nostro guscio trasparente. siamo bolle trasportate delle correnti. siamo bolle che si mischiano e si incrociano, a volte si scontrano. ecco, quando si scontrano accade tutto. improvvisamente scoppi e non esisti più o ti fondi con un'altra bolla.
io ora sono fusa. fusa completamente. non sono più una, sono due. o forse siamo due che son diventati uno.

tu credi nella complicità?
io sì. io credo nell'intesa al primo sguardo. credo nelle risate e nei giochi iniziati e finiti con una parola, uno sguardo, un gesto. ho bisogno di essere complice.


siamo fili d'erba. siamo tutti insieme, vicini, alcuni si muovono alle folate di vento, altri, non accarezzati dalla brezza restano dritti o accasciati sul vicino filo. tutti insieme siamo un prato verde. fili si intrecciano, altri restano senza la zolla che li sorregge.
sono un filo d'erba avvolto ad un altro. o l'altro avvolto a me. ci sosteniamo e sorreggiamo. ondeggiamo sotto lo stesso vento, travolti dalle stesse emozioni. siamo due, sempre insieme.

tu credi?
tu credi davvero?

giovedì 13 dicembre 2007

io solo per te


tienimi per mano, ti seguirò ovunque.
guardami negli occhi e mi perderò solo nel tuo sguardo.
baciami e diventerò schiava delle tue labbra.

io solo per te. così, solo per te.

mercoledì 12 dicembre 2007

ruvida


e adesso scappa.
sì, scappa lontano da me.
non ho voglia di fermarti. non ne ho la minima intenzione. sta sera sono stanca. tu mi hai stufato.
denigrata.
e allora vai. stai solo.

io vivo di te e per te, ma non è un problema, prenditi il tuo spazio. prenditi ciò che vuoi, non ti negherò nulla, neppure questo.
io sono diversa. io, chi amo, lo voglio sempre vicino, anche nella difficoltà, anche nel litigio, anche col muso, anche con le lacrime. tu no. e allora prenditi le tue cose. fai la valigia. vattene.
tornatene a casa. guardati allo specchio e pensami solo un attimo. pensa che anch'io sono a casa. pensa che se fossi venuto da me sta sera, sì proprio sta sera, ti avrei preparato la cena, ti avrei abbracciato sul divano, ti avrei dato un bacio prima di dormire e ti avrei anche sorriso felice del fatto che eri li. e sai, ne hai la certezza, che domani mattina ti avrei svegliato come sempre, con i baci. e allora ora riguardati. cenerai sta sera? si? con cosa? andrai a letto. solo, ma magari sta sera ti va. e domani ti sveglierai quando suonerà la sveglia, non con le morbide carezze che solo io ti so dare. e domani, vai... vai a fare le tue cose. vai pure dove ti pare. lavora, sbattiti, gioca, ridi e scherza e magari in un momento di lucidità tra sta sera e domani potrai capire che i miei BRUTTI modi sono sempre li stessi. io sono così: ruvida, antipatica e acida. io sono anche questo. Vero è una doppia persona (come lo sei anche tu). Vero è dolce, tenera, romantica, appassionata, piena di attenzioni. Vero è pretenziosa, attenta alle parole, scorbutica e RUVIDA... son talmente ruvida che quasi graffio a volte.
mi mancherai sta sera. mi mancherai da impazzire. forse piangerò anche dopo, nella solitudine della casa alla fioca luce dell'albero di natale che abbiamo fatto insieme.
butteremo via così per orgoglio una serata insieme, una serata in cui avremmo potuto sorriderci sereni e non parlare di nulla o parlare di tutto.

ma sta sera va così. io son senza forze. basta lotte. sta sera basta, soprattutto con te. non voglio litigare, me l'ero promessa, quindi fai pure quello che credi meglio fare. e... buona vita.

tanto lo so che torni da me... siamo uguali.

feliz - good - joyeux - felice


ieri sera tutto era diverso. ieri pomeriggio tutto era diverso. ieri mattina tutto era fondamentalmente diverso.
ieri ero felice.
ieri c'era qualcosa nell'aria e nel cuore che mi faceva stare bene.
ieri sorridevo di mia spontanea volontà.
ieri ero il ritratto della felicità. una giornata di una semplicità esaltante e così ricca.
dio che bello.

adoro viziarlo. adoro vederlo mangiare. adoro vederlo bere. adoro vederlo che parla, che ride, che scherza.
adoro quando mi abbraccia contento. adoro sentirlo sedersi al mio fianco sul divano, girare per casa con la sigaretta in bocca, adoro quando si sdraia di fianco a me nel letto.

il cuore esplodeva nel ritmato tamburellare colmo di emozione. una luce diversa negli occhi e mille parole che non servivano. sorridevo. ho anche pianto di gioia. felice...
avevo voglia di sentirmi così. lui solo poteva e l'ha fatto. ogni giorno è un regalo. grazie di essere nella mia vita. ti amo.

martedì 11 dicembre 2007

sorridi il cielo è grigio


sorridi, oggi il cielo è grigio.
ed è bellissimo.

lunedì 10 dicembre 2007

cattiva


voglio spaccare tutto, interrompere questo silenzio devastante e tirare fuori la belva che è in me.
fare danni. si ecco, ho voglia di fare danni, moltissimi, tantissimi danni. disfare tutto, smantellarlo, spezzarlo, distruggerlo, infrangerlo e poi guardarlo amaramente e voltarmi piangendo incamminandomi in un'altra direzione.
odio il silenzio. mi fa sentire sola e mi fa diventare cattiva. molto cattiva.

dalle macerie si può ricostruire... e io sono un'araba fenice. attendo al mia rinascita.
ascolta.
il silenzio.

domenica 9 dicembre 2007

attesa


sono ora le 18 e 44.
ti sto aspettando. sono arrivata a casa da un'ora. il telefono qui vicino, vicino al cuore per non rischiare di perdere la tua chiamata.
fremo.
dovrò aspettare ancora parecchie ore.
mi manchi.
temo solo che la nebbia possa tenerti lontano da me. ma non sta sera, preferisco domani. sta sera torna da me ti prego.
ho bisogno dei tuoi occhi.

ascolto il mio cuore battere forte al pensiero di noi.
son qui per te. amore mio...

odio il natale


il freddo che si insinua sotto il cappotto e ti fa tremare. le luci intermittenti rapiscono lo sguardo, confondono, accecano. la moltitudine di colori si insinua nel tuo quotidiano cercando di adornare tutto a festa. gli addobbi morbidi, luccicosi, scintillanti, appesi in ogni dove, raffiguranti ogni cosa ricoprono spai che non gli appartengono. pini ovunque, conifere vere o di plastica, verdi o policromatiche, infestano angoli adorne di qualsivoglia amennicolo.
la corsa frenetica ai regali, alla quale felice e stressata partecipo per la gioia delle poche persone alle quali voglio un bene dell'anima, perché solo a loro mi da piacere fare un regalo, e quale occasione migliore del natale. gente frenetica riempie strade, negozi e centri commerciali nella vana ricerca dell'economico e gradito pensiero. Tutti sorridenti. Babbi natale fasulli infestano le strade con le loro campanelle e i loro cestini pieni. barbe finte, cappellini rossi, pancioni finti e sonore risate irritanti.
letterine, migliaia di letterine. nessuna di queste è una lettera d'amore.
spirito di natale. falsi sorrisi. parenti affettuosi.
ma perché?
tutto l'anno dovrebbe essere natale. perché invece tutto questo avviene solo per il 25 dicembre? non è possibile farsi una telefonata in più durante l'anno e augurarsi una buona giornata. mandarsi bai. fare regali alle persone che si amano senza la scusa della ricorrenza? non si può fare un pranzo o una cena ricca e semplice quando si ha voglia di farla e non perché è semplicemente il 25 dicembre?
sento già il prurito. il fastidio. l'ipocrisia...
essere obbligati a trascorrerlo in posti dove magari non ti va di stare, con persone che non ti va di vedere.
perché poi il 25 dicembre se la maggior parte delle persone pensa alla nascita del bambin Gesù e poi magari bestemmia e non crede neppure. perché allora festeggiare proprio quel giorno, infangando di cinismo questa ricorrenza in cui molte persone ancora credono.
non voglio entrare nel religioso, il discorso sarebbe troppo lungo.
il mio vuole essere un urlo contro l'ipocrisia. un "basta". e poi non volgio neppure parlare delle "scontate" persone che "stanno peggio".
natale è tutte le volte che vuoi. natale è dove vuoi. natale è ogni volta che riesci a stare con le persone che ami. natale è tutto quello che ti fa star sereno. natale non è per forza solo il 25 dicembre. natale non è obbligatorio.
scegli tu il tuo natale.

mamma


c'è sempre uno scoglio da superare, da oltrepassare.
più o meno grande, ogni giorno ti aspetta una prova. ieri pomeriggio ne ho superato una che mi spaventava molto e che si è rivelata semplicissima. una semplice, innocua, innocente domanda maliziosa, e una risposta sincera ma un po' evasiva.
si perché ieri c'è stato solo l'inizio di questa strana prova, ma ho la sensazione che tutto sia partito benissimo.
non ci sono state reazioni impulsive, ne commenti sgradevoli, ne tantomeno giudizi affrettati. è stato fatto tutto con la semplicità inaspettata con cui si può chiedere un abbraccio o regalare un sorriso.
a volte dimentico quanto possa esser facile parlare con lei. ed è sempre così bello scoprirlo. non so se lei capisca tutte le mie scelte e le mie motivazioni, non so nemmeno se la spaventa la mia risposta (forse si data la sua risposta evasiva), ma averglielo detto mi ha già tolto un grosso peso. ora mi sento più onesta. ora mi sento più sincera. ora mi sento meno sbagliata. ora lei sa, non sa certo tutto, ma sa che io e lui stiamo provando ad essere "uno". credo che per lei sarà difficile accettare questa mia scelta. credo che questo discorso si riproporrà molte e molte volte, a volte con toni più aggressivi, altre con modi semplici e magari affettuosi.
cuore di mamma parlerà come sempre ha fatto. ci scontreremo, forte lo so, e piangerò, e forse piangerà anche lei... ma continueremo a volerci bene.
grazie mamma.

giovedì 6 dicembre 2007

altalena


salire... scendere...
il respiro che si perde quando c'è il cambio di direzione.
il battito accellera.
improvvisamente ti trovi ad andare a tutta velocità nella direzione opposta e le gambe spingono.
cambio....
cambio...
cambio...
e così, tra un alto e un basso, scopri che la tua giornata è diversa da come la vedevi prima, quando guardavi gli altri giocare.

se solo potessi giocare sempre io...

insopportabile


non faccio altro che mettermi in discussione.
questo per me è un periodo difficile, come tutti i natali di tutti gli anni.
mi sento sempre fuori luogo e quest'anno mi sento anche sbagliata.
ho la netta sensazione di non andare assolutamente bene per lui. capisco che lavorare insieme crei delle difficoltà, ma io in ufficio son sempre stata così: spenta. io non creo contatti e non creo modo di agganciarsi a me. io non sorrido, io evito di parlare per quanto possibile. per di più ora che questo lavoro mi ha stancato.
lui soffre di questa cosa. la prende sul personale. non capisce che io non ce l'ho con lui. non capisce che non è un dispetto il mio. io semplicemente sono stanca di tutto. non mi piace il lavoro. non mi piace alzarmi la mattina e odio il natale. (forse solo questo argomento "odio il natale" merita un post).
lo faccio innervosire. lo faccio infastidire. lo faccio forse anche star male.

io vado bene per lui?
lui mi dona serenità... non all'interno dell'ufficio visto che qui c'è un ruolo da tenere. qui non sono libera di sentirmi me stessa mai. e dove tutti fan presto a criticare e puntare il dito contro.
un brutto carattere è il mio male. sono davvero così insopportabile?
continuo a chiedermelo... continuo... e la risposta mina la mia autostima.
credo di essere... no, non mi va di scriverlo... troppo difficile.

mercoledì 5 dicembre 2007

primavera


bella la primavera, quella finta, quella di un cielo azzurro e di un sole limpido in una fredda giornata d'inverno.
bella la primavera che ti lascia sperare, sognare.
bella la primavera che porta con se un profumo di neve, ma bellissima comunque.

perhé oggi per me è primavera...
non c'è un motivo, non ce n'è neppure uno. ho solo voglia che sia così... quindi: ben tornate rondini!

martedì 4 dicembre 2007

sorriso


sorridi.
lo dice il mio telefono ogni volta che lo accendo. lo accendo di rado, ma ogni volta che lo leggo mi viene davvero da sorridere.
eppure sorridere spontaneamente mi riesce così difficile.
credo che non sia insito in me.
ridere. ridere si. sorridere. sorridere no.

è poi così strano?
eppure a volte son felice. eppure a volte gioisco delle cose, ma non sorrido ugualmente.

e poi ci son giorni in cui ho al faccia da "sofficino", con un ghigno ebete stampato e quasi non mi sento io e le persone intorno mi guardano strano. forse anche loro mi riconoscono solo con un'altra espressione.

bhè, tu che sei te stesso sempre, tu che leggi, sorridi. sorridi almeno tu di questa mia incapacità di sorridere.
:D

sbagliata


reagisco così agli eventi. un cavallo pazzo dentro, indomabile e irrefrenabile. faccio male. senza accorgermene, io faccio male.
cerco di tutelare e tutelarmi. cerco risposte a domande che una risposta già ce l'hanno. cerco risposte diverse perché le risposte attuali mi spaventano. temo solo di non reggere.
incoraggiamento: zero. autostima: zero. fiducia in me: due. paura: mille.
difficile da capire. difficile affrontarmi.
un muro. io sono un muro.

mi sento una brutta persona. mi metto sotto il riflettore e mi guardo: sono molto brutta.

una doppia vita. una doppia personalità. un doppio modo di vedere le cose. tutto doppio, anche la confusione. non sono più sola, dovrei capire questo, dovrei sentirlo, ma ho così tanta paura di sentirmici ancora... sola.

lui non sta bene per colpa mia. lui non sta bene. lui. io. io non lo faccio star bene. non sempre, solo quando divento dura. solo quando mi faccio prendere dal panico.

perché è così difficile essere felice? perché non riesco a prendermi solo quello che mi viene dato? perché ne voglio ancora e ancora di più?
semplice: perché quello mi piace, lo adoro, lo amo e lo voglio tutto per me.
ingorda.
ingorda...

notte difficile


sono stanca.
ho la corazza molle e debole.
mi sto ammalando.
non se ne è accorto nessuno, meglio così.

lunedì 3 dicembre 2007

temporale


le cose cambiano, o forse non cambiano mai.
ed è bello così.
è bello rialzarsi e illudersi che sia stato un brutto sogno. sentirsi stanchi per quell'incubo della notte e voler credere che non è stato reale.
è bello vedere un nuovo giorno. vedere una nuova luce. ascoltare parole nuove e sperare. dio quant'è bello sperare. sognare. credere. vedere che non c'è stata alcuna lotta, che i tuoi capelli scompigliati fanno parte di un gioco tra i cuscini e scoprirsi così: nudi davanti a se stessi. così irrimediabilmente senza barriere. così liberi di amare con la tranquillità di non dover chiedere altro amore, perché già ce nè.
questo temporale è passato. ce ne saranno altri. ma passeranno.
grazie di esserci. grazie di esserci sempre, anche quando mi dici che non ci sei.

sabato 1 dicembre 2007

voglio piangere


voglia di nulla. di perdermi in spazi che appartengono solo a me. voglia di un mondo tutto mio dove rifugiarmi al riparo da sguardi indiscreti e domande sconvenienti. bisogno di silenzio. di spandere parole inutilmente solo per me.
necessità di ritrovarmi, ora, perché la ferita di sta notte non ha ancora smesso di sanguinare e io sto morendo dissanguata senza saper spiegare a mamma e papà, che mi guardano, emaciata e pallida, sdraiata sul letto della mia passione che loro non conoscono e non immaginano.
anche le lacrime son finite. come posso consumarmi più in fretta se ho finito anche le lacrime? ridammi almeno le mie lacrime.

e allora sia


e allora sia...
frustatemi con solide stringhe di cuoio.
cingete le mie cosce col cilicio.
trafiggetemi con immacolate lance d'acciaio.
togliete il respiro alla mia gola.
bendate i miei occhi.
serrate le mie mani in resistenti sacchi di plastica.
legate i miei piedi con ruvida corda.
stagliuzzatemi i capelli.
riempitemi di piccoli tagli sul corpo.
picchiatemi.
sputatemi addosso.
insultatemi.

guardatemi ora.
puzzo di cadavere e nonostante tutto ho ancora la mia dignità.
quando sarò guarita mi alzerò e me ne andrò senza più guardarvi in faccia.
non meritate tanto.

scontro fra titani


distrutta.
così ne esco.
spappolata. demolita. affranta. senza speranze. senza perché. bruciata. incenerita. ferita. spossata.

sono ancora sdraiata a terra. non posso leccare le ferite. posso solo guardarle sanguinare.

io spenta. lui rinato.
ho rovinato tutto.

un carattere di merda il mio. difficile. antipatica. acida. infantile. sognatrice o visionaria (a seconda dei punti di vista). musona. impulsiva. permalosa. per nulla ironica. ... son quanto di peggio una persona possa essere.
eccomi qui. consapevole di questo solo all'alba di questo nuovo tristissimo giorno.

così uno dei due è il vincitore. ma se non l'avete capito, sappiate che non sono io.

venerdì 30 novembre 2007

un giro


e così oggi, scopri che un amico parte...
lo sapevi. te lo aveva sempre detto. lo hai incoraggiato tante volte, sapendo che quella era la sua strada giusta. sapendo che sarà felice anche nelle difficoltà.
e ora parte.
sabato.
sabato notte per la precisione.
lui va. sicuro. incontro al suo destino.

buona avventura.
pensami.
scrivimi.
viviti.
raccontati.

un sorriso, e un abbraccio, perché so che non riuscirò a dartelo di persona.
vai...
vai.

silenzio


ed è così, che improvvisamente crolla tutto...
prima ti sentivi forte, bella, desiderata, con una forza tale per spaccare il c**o ai passeri... e poi improvvisamente, una frase origliata ti fa diventare un coniglio. tremi. hai paura. i pensieri si affollano nella testa senza un senso logico e subito ti ritrovi a mettere in discussione tutto.
crolli così, come un molle budino non bollito abbastanza. crolli sotto il peso di una parola che credevi appartenesse solo a te. crolli per l'insicurezza. crolli per la gelosia.
la gola si chiude. trattieni le lacrime perché ora non è il momento giusto per lasciarle libere. le mani iniziano a tremare. gli occhi si ghiacciano perdendosi in un vuoto che per te è troppo colmo di pensieri per riuscire a trattenerli tutti.
m'accascio.
in silenzio.
non ho più voglia.
ma io sono un caterpillar. vado avanti e sfondo tutto. o al massimo mi sfondo io, ma vedo sempre cosa c'è oltre se mi interessa vederlo. così, forse un po' più rotta, sta sera uscirò di qui. oppure semplicemente rigenerata.
debole.
ora solo debole.
ora fare un sorriso potrebbe costarmi la vita. ora scapperei davvero, ma io affronto sempre i miei demoni e sta sera la lotta sarà pesante.
tutta la giornata è stata pesante, a dire il vero. mi scaglierò contro di lui con la poca forza che ho ora e lui mi vomiterà addosso la rabbia accumulata in 100 battaglie. 100 battaglie, tutte di oggi. saremo due lupi affamati, solo che io son senza forze, lui sarà carico.
e così, forse, sta sera non mi vedrete rialzarmi.

giovedì 29 novembre 2007

parole


parole, scalcitanti, fulgide parole.
prepotenti e indifferenti. inutili, futili, inefficaci, superflue, vane, sterili, inservibili. parole per parlare, per esprimere un pesiero o molto di più. parole che non sanno raggiungere il loro scopo. parole che non sanno che dire.

oggi ho voglia di parole, ma son vuota di racconti. voglia di virtuosismi, di giochi, di ispirazioni, di iridescenze immaginate e descritte con "parole", ma nulla accade... e io resto arida.

magari entro sera... magari... confido di poter comunicare vivacemente con l'esterno.

mercoledì 28 novembre 2007

buon NON compleanno a me


"un buon Non compleanno a me... a te..."
così cantava il Cappellaio Matto di "Alice nel paese delle Meraviglie" e così canto io ogni volta che ho voglia di essere felice ma non c'è un motivo per esserlo. ma oggi... oggi... è un Non Compleanno particolare, già perchè di solito si festeggia e non ci sono i regali, oggi invece c'è un regalo ma non si festeggia...
già, mi son fatta un regalone imprevisto, me lo son fatta da sola, perché prima che ci pensi qualcuno faccio ora a schiattare e allora ode al consumismo e all'eccesso e gioiamo per questo grandioso regalo...

ogni tanto bisogna premiarsi e per fortuna esistono le tentazioni a cui poter Non Resistere!
per fortuna ci sono io che penso a me!

martedì 27 novembre 2007

-2


sabato ho perso giudizio.

frenetica nella mia staticità impotente


un mare di pensieri mi invadono e i loro riflussi, come le maree, mi portano via pezzetto per pezzetto.
ho voglia di follia, di follia allo stato puro, di quella incalcolata frenesia di viversi, dell'avidità, del bisogno, della sete l'uno dell'altra. ho voglia di perdermi in gesti e sguardi senza motivo.
girare intorno, scoprire di non essere andati da nessuna parte ed essere felici solo per la presenza dell'altro che è ancora li con te e non è scappato. ho voglia di non avere condizionamenti, ne compromessi, di vivere le emozioni nel momento stesso in cui mi vengono e non doverle rimandare, non farle attendere, non indurle perchè dopo non c'è tempo.
voglio vivere il mio sogno perchè è mio!

sto correndo freneticamente verso un dove che non so dov'è e non so neppure dove mi porterà... ma corro, continuo a correre, frenetica nella mia staticità impotente.
già così sono... frenetica statica.
mi guardo intorno, inerte, inerme... cerco la direzione giusta da prendere senza sapere cosa sia la cosa giusta, senza neppure intuirlo. mille e più le direzioni da prendere e tutte potrebbero portare dove voglio, e allora forse per questo sto ferma, aspetto che una di quelle strade mi venga incontro incoraggiandomi a prenderla perché solo lei è quella giusta per me.
non ho voglia di sbagliare, non adesso. di solito gli errori regalano grandi emozioni oltre che grandi dolori. adesso non posso cadere. il cammino può essere irto, ma non posso cadere.

forse la mia è solo paura di ritrovarmi sola per una strada che dovrebbe essere per due. aspetto un cenno. solo uno e inizierò a correrre e allora nessuno più mi fermerà.

venerdì 23 novembre 2007

in balia di...


tutto corre e scorre intorno a me, addosso a me.
vedo un fluire di persone, di pensieri, di parole, di eventi scivolarmi di fianco e io non riesco a farmi coinvolgere.
stanca e spossata mi lacio sbattere contro gli scogli, in preda ad un maremoto che non ho la forza di gestire.
guardo la gente affannarsi, rincorrersi, sbattersi per cercare o conquistare qualcosa di cui non riesco a valutare il valore.
io quello che desideravo l'ho trovato. la mia pace dei sensi esiste e ha un nome d'Uomo. lui è la mia calma, la mia isola felice, il mio sole, la mia serenità.
anche lui insegue bolle di sapone. anche lui salta, corre, spinge e a volte non capisco il perché, altre volte invece so di sapere.

mi lascio scivolare nel vortice del week end al quale non posso e non riesco a sfuggire. molte cose da fare. poche persone da incontrare ma discorsi impegnativi mi aspettano al capolinea del treno.

aspetterò di ricominciare la settimana per farmi trascinare un altro po' di giorni nella solida, grigia e ammaliante routine.
aspetterò domenica con la consapevolezza di poter toccare anncora il mio Sogno, di abbracciarlo, di baciarlo, di riempirmi di lui.

giovedì 22 novembre 2007

voglia di lui


sentire le sue braccia avvolgermi. le sue mani stringere con forza i miei capelli. la sua pelle scivolare sulla mia. voglia di appartenerti, di fondermi con te. mescolare i nostri umori, i pensieri, i respiri e perdermi in un bacio.
voglia di te, di noi.
i nostri sguardi si incrociano in silenzio e sempre uno dei due sorride... sorride anche per l'altro, perché noi sappiamo essere così, completi e complici. ci compensiamo e completiamo.
nessuno capisce, nessuno conosce, nessuno immagina, nessuno vive oltre a noi questo stato di perfezione.
altaleniamo nel nostro mondo, quello che con fatica ci siamo costruiti, come un castello di sabbia, rubando agli altri per le nostre fondamenta. e ora la torre cresce e dall'alto dell'ultimo piano appena costruito guardiamo verso l'orizzone e forse stiamo anche cominciando a progettare.

avvolgimi. coprimi. stringimi. proteggimi. riempimi. io farò lo stesso per te.
vivimi. voglio viverti.
sono tua.
sei mio. (?) sì, lo sei!

e sta sera... noi? ancora noi... mille e più volte noi.
arrivare a casa. accendere la luce, poi la musica, poi noi sul divano. un abbraccio. le piccole consuetudini. poi la tv che parla e noi non la ascoltiamo, troppo intenti ad ascoltare i nostri pensieri. e dopo ancora la gioia di sdraiarsi a letto con te, abbracciarti o farmi abbracciare. le ultime risate, le ultime chiacchiere. la buona notte. assopirsi in un tuo abbraccio e ascoltarti cambiare respiro. sapere che stai sognando. guardare il tuo volto sereno e sentirsi liberi di sognare ogni giorno una vita così.

grazie. e forse un "grazie" è ancora poco.

amici


un sorriso. una carezza. una coccola. una parola. un pensiero.
sanno come parlarti, come abbracciarti, come consolarti.
ci sono sempre, non li vedi a volte, non li senti, ma ci sono.
lì con te, ovunque, comunque, sempre.

gioia, complicità, giochi, rabbie e paure. tutto da condividere. tutto da assaporare.
c'è un tempo magico per ognuno di noi. io ci credo. credo nella loro esistenza. ne ho le prove.

viviamo la nostra intimità con la semplicità della scoperta, per mordere e graffiare la vita, spalleggiandoci ogni giorno, dandoci forza, regalandoci sorrisi e risate, amandoci con la semplicità di una famiglia.
guardiamo al futuro con le nostre speranze, lottando per i nostri sogni, piangendo per i nostri sbagli, chiedendoci perdono per il male involontario. fianco a fianco. spalla a spalla. testa con testa. cuore nel cuore.
splendidi compagni per le battaglie più ardue e dolci confidenti per i segreti più felici.

credere e volere. sempre. amici.

mercoledì 21 novembre 2007

bisogni

riconosco i pensieri da ciò che causano. fiato corto, tachicardia, agitazione.
so che sarà così per molto ancora ma ancora forse non mi sono rassegnata.
perchè il nostro mondo è così bello e il mondo fuori con cui dobbiamo confrontarci è così difficile?

il peso delle parole


capita, capita anche questo... capita ad amici ma potrebbe capitare anche a me. o forse mi è già successo.
pesano le parole, tagliano più di coltelli affilati. feriscono. fanno sanguinare. fanno piangere. ti fanno sentire sbagliata e sciocca.
stranamente queste parole arrivano sempre da persone di cui ti fidi, a cui vuoi voler bene, persone che ti vivono.
arriva un momento in cui bisogna mordersi la lingua, stare zitti o smettere di scrivere. in cui è meglio sparire perché c'è un limite alle offese.
offese gratute.

mi chiedo come si faccia a confondere queste persone con "amici". purtroppo accade. e accade solo perché si vuole credere negli altri. si crede di poter dare rispetto e poterne ricevere in pari quantità.
che delusione...

piccola, sappi solo che ti sono vicina, e non ti lascerò in pasto ai pescecani.
piccola, sappi che sono li con te, nel bene e nel male.
piccola, sappi solo che tu sei stupenda così.

martedì 20 novembre 2007

gratificazioni


opzione 1: un sorriso, una parola, un semplice grazie...
opzione 2: un compenso economico, un'onoreficenza, una traga, una coppa, una medaglia.

bhè io chiedo solo la prima delle due opzioni.
non arriva? non è così? e allora ci si regola di conseguenza. ci si spende diversamente.

fastidio... un attacco di fastidio.
ecco, solo questo...

ascolta


ascolta il silenzio che porti dentro.
questa è vita!
il tuo cuore batte sempre di più.
questa è vita!!!

quant'è bello... quant'è bello!

lunedì 19 novembre 2007

malessere e benessere


rotolare nel letto... la sveglia... rotolarsi ancora...
non c'è la voglia...
poi ti giri... lo vedi li... sdraiato al tuo fianco, dorme rilassato, con i lineamenti sereni ed è così il primo sorriso della giornata... un sorriso per lui... la semplicità di gioire per una presenza.
poi ti alzi, a fatica, brancolando per quella casa che non è tua e che desideri che lo diventi.
ti vesti, lentamente, seguendo la lenta routine quotidiana. gironzoli a vuoto per la casa e poi il tuo nome... lui... chiama... e ti ritrovi a correre di nuovo in camera da lui, a ributtarti sotto le coperte completamente vestita per svegliarlo come ti piace fare, baciandolo e accarezzandolo.
questo è l'inizio del giorno ideale... i suoi occhi si aprono, ti guarda e tu risplendi della sua luce.
sai di essere fortunata a vivere le emozioni che ti sa regalare solo lui.
poi inizia la vera giornata, quella normale, quella in cui devi riprendere in mano la maschera e diventare quella che tutti sanno... e allora si va... muso duro, silenzio e la voglia di evadere, uscire dalla tua prigione che ti sei costruita con fatica...
e poi guardi l'orologio sul tuo computer sognando le 18,30 per usire di corsa e tornare libera di essere TU.
voglia ancora di coppia, di abbracci, di semplicità, di chiacchiere e risate, di coccole e baci... voglia di lui... sta sera tantissima voglia di lui.

sì... sono innamorata...

domenica 18 novembre 2007

notte esorcizzante


una notte favolosa, brillante, ironica, divertente. una notte riuscita per sbaglio, non programmata, non attesa e così bella.
prima le confidenze con l'amica di sempre, quella che sa ascoltare il sussultare del cuore e poi il ballo scatenato, esorcizzante e frenetico.
una notte di una semplicità sbalorditiva che ha portato serenità.
e oggi il mio volto è coperto da un sorriso velato...

sabato 17 novembre 2007

c’è tutto o forse niente, continuo a chiedermelo


ci son pensieri che non si riescono ad afferrare eppure sono ben definiti nella tua testa. ci son parole che vorresti pesare diversamente, che ti strappano una risata amara che vorresti sostituire con le lacrime. ci son abbracci che scopri essere fatti su misura per te ma che non vengono dal cuore come ti aspettavi che fosse. ci son eventi che ti tagliano in due e così cominci a chiederti chi sei veramente. ci son persone che riempiono la tua vita solo con la loro presenza, persone che vorresti amare liberamente e che scopri di non poter amare mai come ne saresti capace. ci sono lacrime che non andrebbero versate per cui ti sforzi di trattenere ma improvvisamente, libere dalla loro gabbia, scappano rincorrendosi sulle tue guance grazie alla frase dell’ultimo libro che stai leggendo. ci sono sogni che aspetti di realizzare e nell’aspettare li elabori e li perfezioni, e infatti restano sogni. ci son amici sempre vicini e amici che anche se non senti e vedi mai restano vicini lo stesso. c’è un passato che non puoi cancellare e che a volte desideri rivivere… e poi scopri di non essere l’unica a desiderare il tuo passato.
elucubrazioni semplici che tolgono il fiato.
voglia d’estate spensierata, di fiori, di sole, di giochi con l’acqua, di chiacchiere con le amiche fino a tarda notte ascoltando il cicaleggio nell’aria. voglia d’amore e di sorrisi, di abbracci sudati e di sguardi complici. voglia di vivere una vita per cui tutto vale la pena di star male. voglia di ritrovarsi, riconoscersi e sorridersi, anche soli, ma con la consapevolezza di essere ciò che volgiamo essere.
c’è tutto o forse niente, continuo a chiedermelo.