lunedì 24 marzo 2008

una festa


una festa inaspettata e come non ho mai immaginato di avere. intima, emozionante, importante. prima una torta, la mia torta, con le candeline con il numero 25 acceso. e poi un pacco. un pacco enorme, incartato con carta bordeaux, un fiocco melanzana e l’aspetto promettente. lo scarto. tolgo i fiocchi. tolgo la carta strappandola. la prima sorpresa: una enorme scatola di cartone con le foto di una vita. mille ricordi d’infanzia. foto in bianco e nero di me che cresco, che vivo, che sorrido o col muso. io. io in tutte le situazioni. le prime lacrime di emozione. apro la scatola. all’interno 25 pacchetti, tutti numerati. apro il primo “il mio patrimonio” quello genetico. la fotografia dei cromosomi dei miei genitori. apro il secondo: la mia prima foto, “l’ecografia”. scarto lentamente i miei disegni d’infanzia, oggetti con cui giocavo, vestiti che ho indossato, foto di concorsi vinti, premi, riconoscimenti e quanto di più bello c’è nel mio passato. trovo anche in un pacco una maglia con una frase “che fantastica storia è la vita” (di Venditti), 3 mie foto in età diverse e un numero: 25. apro fra varie emozioni tutti i pacchi. ricordi di un’infanzia prima e di una adolescenza poi. nella scatola ci sono io. interamente io. semplicemente come mi hanno visto crescere i miei genitori. poi l’ultimo regalo: un regalo materiale, non più un ricordo.

una festa inaspettata e bellissima. io, mamma, papà e Tobia: la mia famiglia. loro mi ameranno sempre per come sono. loro non mi chiederanno mai di aspettare, di cambiare, di essere qualcosa che non sono. loro si aspettano solo che io continui ad essere il meglio che posso essere.
Grazie.
grazie per quello che mi avete regalato: la mia vita. grazie per sapermi amare tutti i giorni. grazie per essere al mio fianco in ogni scelta. grazie per "essere" e basta. vi voglio bene.
la vostra V.

sabato 22 marzo 2008

che serata


che serata ieri... che serata favolosa.
mi aspettavo una catastrofe di eventi e invece ieri sera tutto è stato magico e meraviglioso.
c'era una strana luce nei suoi occhi, mi cercava con le mani, con il corpo, con lo sguardo. ieri sera era lì solo per me.
mi son sentita speciale.
c'è tempo per fare quello che mi ero promessa. accadrà senza forzature, sempre che debba accadere. magari improvvisamente potrebbe sistemarsi tutto. (che botta di ottimismo!)
sarà che sono a casa, sarà la notte passata, sarà che per tre giorni potrò oziare, sarà che oggi ho ricevuto la mia festa di compleanno ed è stata favolosa... sarà tutto quello che volete ma oggi son tranquilla.

venerdì 21 marzo 2008

e se...


sto male. sto malissimo e... sono infelice.
ho preso coscienza di questo piccolo e insignificante particolare solo da qualche giorno... e sto male.
mi sento in colpa per qualsiasi cosa, se parlo, se non parlo, se penso, se sparisco, se... se... e sempre se.
forse è ora di tagliare, magari sta sera ci posso provare... vediamo quanti danni combino.
mi sento sbagliata, qualunque cosa faccia e farò so per certo che continuerò a sentirmi sbagliata... potrei sempre scappare!

mercoledì 19 marzo 2008

mi manchi

mi manchi. mi manca il tuo profumo. i tuoi occhi languidi. quel tuo modo brusco di accarezzarmi la testa e di non parlare mai, neppure quando te lo chiedevo.
non mi hai mai raccontato nulla, dicevi che erano cose troppo brutte di cui parlare e ora io non so nulla.
l'altra sera ti ho sognato... mi manchi nonna.

sabato 15 marzo 2008

che delusione


che grossa delusione, a volte, le persone.
da cose piccole e fraintese per sbaglio, ne escono cose inverosimili.
ti accorgi che manca la fiducia. senti mancare la stima. ti accorgi che anche l'amicizia era una sorta di illusione.
un amico dice tutto, anche le cose scomode. dice soprattutto quello che pensa.
ma gli amici si sà, son persone che ti accompagnano per periodi della tua vita. ti tengono la mano, ti accompagnano in un percorso più o meno lungo. vivono e condividono emozioni... e viceversa. poi arriva un momento in cui accade qualcosa e il rapporto si incrina, si interrompe, si spegne o si spezza completamente. i motivi per cui può accadere sono i più svariati.
difficile capirsi sempre, davvero difficile, ma sta volta le cose sono andate diversamente. sta volta la delusione si fa avanti.

facile, sempre troppo facile puntare il dito... sempre sempre sempre. io dal canto mio non mi rendo certo adorabile.
ma d'altro canto, quanti post ci sono in questo blog sul mio terribile carattere e sulle mie reazioni e su quanto di peggio io sia? son cosciente del fatto che ho un caratteraccio.
ora non mi accetti più. bhè posso solo dire grazie per i bei momenti vissuti insieme e dire che ti ricorderò con un sorriso.
addio amica, magari un giorno ci sarà un nuovo tempo per noi.

e poi, che altro. troppo difficile scrivere certe cose. troppe le varianti e i punti di vista. ma questa reazione è palesemente un limite di confine. buona vita a te, ti meriti il meglio.

giovedì 13 marzo 2008

amante


sogni, desideri e passione tutte concentrate sull'oggetto del tuo amore.
sei così, nascosta, in attesa di un cenno per farti avanti e ogni volta provi a guadagnare terreno, ad avanzare una richiesta, una pretesa. no. non puoi. sei amante.
nata per esaudire i desideri di lui. amante.
le speranze affiorano a ogni sua piccola parola o sorriso. sei amante.
nata per esprimere desideri che mai saranno corrisposti. amante.
aspetti che qualcosa accada. aspetti che ti venga regalata una pillola di felicità. povera amante.

sento il bisogno di tacere. di immergermi in un silenzio mio personale. di rintanarmi in un'illusione solo mia.
forse dovrei farmi aiutare... forse è arrivato il momento di affidarsi a un consigliere super partes...
forse basterebbe solo averti vicino e potrei stare benissimo.

non ho voglia


oggi è una giornata così. le cose non vanno bene e la consapevolezza cresce ma oggi non ho voglia di discussioni, di rimestare i discorsi, di rimettere ancora le cose in discussione.
oggi ho la bocca amara e me la tengo senza dirlo a nessuno.
nessuno merita di conoscere i veri motivi del mio silenzio.
adoro non sorridere. adoro guardare questo splendido cielo blu e scoprire che non basta una semplice giornata di sole per essere allegri. adoro questo perché è la conferma che io sono un mondo a parte.
troppo diversa da qualsiasi altra cosa/persona per esserne minimamente paragonata.
il sole brucia gli occhi, l'aria calda accarezza i capelli. la primavera fa già capolino e io aspetto l'afa dell'estate per sentirmi io. opprimente e pesante, appiccicosa e stucchevole. io e l'afa in simbiosi. sto aspettando l'estate torrida.

mercoledì 12 marzo 2008

puttana


eri una puttana, una bieca meretrice. venditrice di piacere e di perversioni.
ti nascondevi nell'ombra della notte, i tuoi occhi spenti brillavano nel bagliore del fuoco che usavi per scaldarti nell'attesa di un bisognoso. le mani stanche. le gambe non smettevano di accompagnarti nel lento percorrere di quel territorio tuo da anni. il tuo corpo in vetrina illuminato dai fari delle auto di passaggio. la tua bocca stringeva sigarette e si apriva per pronunciare imprecazioni e parole blasfeme.
vendevi i tuoi servigi al diavolo che ti tentava. i soldi erano quelli che volevi, non ti importava di dover concedere all'uomo il fiore di te. non ricordi più come sei arrivata lì e ora ti chiedi chi sei davvero. mercificata per anni.
hai imparato ad amarti facendoti fottere. hai imparato a guardare negli occhi i vermi che ti usavano per un brivido di piacere chiamato orgasmo. hai imparato a non regalare baci a chi non ne merita, hai imparato a capire le persone.
la gente per strada sa e tu cammini a testa alta, tronfia del tuo potere, piena della tua consapevolezza, viva di una vita che ha saputo insegnarti il vero.
puttana? puttana a chi? a te?
ridi... ridi puttana, ridi tu che hai un valido motivo per farlo e sbeffeggiali tutti.

cannibale


ti azzanno, lacero le tue membra strattonando le tue carni. con le unghie entro dal tuo orefizio, ne estraggo le viscere e mi sfamo. bevo il tuo sangue.
il tuo corpo ha altre sembianze ora.
squarciato, squartato, smembrato. la tua vera essenza è dentro di me. ti digerirò... ora forse ti digerirò.

desiderio


voglio bere dai tuoi occhi e dissetarmi del tuo sguardo che fruga dentro di me.
voglio mangiare dalle tue mani, mescolare le carni di animali con la carne delle tue dita.
voglio mordere e leccare le tue labbra fino a farle diventare mie.
voglio che mi entri nelle viscere, che ti impossessi di me, che mi laceri la carne bramandomi come non hai mai fatto per nessuno.
voglio che respiri della mia stessa aria, dai miei stessi polmoni.
voglio sentirti pensare con la mia testa e sentire nella mia i tuoi pensieri.
voglio che tu sia parte integrante di me, della mia vita, senza scuse, senza giustificazioni, senza aspettare, senza un perchè, ma solo perchè mi ami.
questo è un motivo più che valido.

strano


è un momento davvero strano della mia vita, o forse la mia vita è strana e basta.
mi ritrovo con la voglia di volare, di dar vita ai sogni e c'è sempre qualcosa che mi frena.
il lavoro: la voglia di cambiare, di crescere, di trovare nuovi stimoli e più gratificanti situazioni.
la famiglia: la gelosia per una famiglia con cui forse solo ora sto imparando a dialogare, e la sensazione che ci sia sempre qualcosa che si intromette per discussioni o polemiche.
l'amore: ... mi ripeto, ma sarò sempre la seconda. anche lamentarsi sembra non essere più lecito. dovrei tacere e prendere quello che mi viene dato convincendomi che è quello che voglio e che è quanto di meglio possa avere. ma so che non è così.
i viaggi: ho voglia di esperienze "terapeutiche", di toccare la vita in altri dove e devo frenarmi, scendere a compromessi col lavoro.
mi chiedono di non lottare. mi chiedono tutti di aspettare. ma aspettare cosa? che scenda la manna dal cielo? no, non sono abituata così. ho sempre lottato nella mia vita per ottenere ciò che desideravo, ciò che sognavo e ora dovrei sedermi e aspettare?
non ho paura di aspettare, ma nessuno può impedirmi di mettere le mie forze per raggiungere degli obiettivi.

io sono forza, io sono nervo, io sono marmo. non mi scalfisci, non mi pieghi, non rallenti il mio cammino. sono gomma e acqua, morbida e duttile. sono tutto ciò che nessun'altro è o vuole essere. per questo non piaccio, per questo sono scomoda, sono rompicoglioni.
io sono. sono e basta. accettatemi, con i miei contro sensi e con i miei spigoli. sono e mai nessuno sarà così. poi aggiungete accezioni positive o negative, ma resto comunque sempre e solo io.

forse


forse il segreto è non aspettarsi niente dalla vita.

martedì 11 marzo 2008

ok... ok

ok... ok... non è il mio momento... l'ho capito...
pure il colloquio per un NON posto di lavoro. ci mancava solo questo...
...
ironizziamo? fatelo voi perché a me non riesce.

mi meritavo una bella botta di fortuna!

lunedì 10 marzo 2008

fff

me la togliete la "fattura" per favore?
son stanca.
stanca della febbre, stanca di non azzeccare niente...
incrocio le dita per domani. per domani mi serve tutta la buona sorte dalla mia parte.

giovedì 6 marzo 2008

aspetto


ieri le mie insicurezze hanno dato spazio a troppi pensieri negativi.
mi conosco. mi basta parlare quando c'è qualcosa che mi pesa sul cuore. mi basta esternare pensieri e paure e subito mi sento meglio, anche se i problemi non si risolvono solo così.
oggi galleggio... leggermente sotto la superficie dell'acqua. galleggio e cerco di star bene.

mercoledì 5 marzo 2008

illusa


sempre il solito sbaglio: ascolti parole e credi in quello che senti.
sbagli Vero. sbagli tutto.
rassegnati è tutto finito. finito con un'illusione rosa che ti ha regalato un'emozione inaspettata e incalcolabile. ma è finita. non può essere altrimenti. anello o meno. non può essere un ricatto morale. era una settimana che non facevamo l'amore. l'abbiamo fatto oggi... e... adesso non vuoi vedermi. non vuoi vedermi perchè ho 3 linee di febbre e potresti ammalarti. ma con tuo figlio o la tua compagna non c'è questo problema. loro hanno la febbre? e allora corri giù, vai e passi là giorni e notti.

come credi che mi senta? svuotata. oggetto. inutile. futile. bambola.
no, io devo fare i conti con me stessa prima che con gli altri. già tutti mi criticano (anche tu lo fai a volte) e non voglio trovarmi a darmi da sola giudizi cattivi. io merito rispetto per me stessa. quindi se non me lo dai tu vuol dire che mi terrò il mio.

fai male e se mai leggerai questo sappi che ti stai comportando come un emerito stronzo! non merito questo! non ho mai meritato di essere trattata così. io valgo sempre meno, meno di tutti, meno di altri, meno di impegni revocabili. no, LUCA, non ci sto così. mi dispiace per me, perchè solo io soffrirò di tutto questo!
mi sto facendo male, me ne stai facendo tu. non ho idea di cosa ti passi per la testa, ma qualcosa è cambiato, lo sento. forse stai pensando di tornare a vivere a casa... forse è così. bhè vedremo. il tempo darà tutte le risposte. tanto bisogna continuare e io credimi sono una che non si spaventa. si fa male, ma non si spaventa a vivere!
un bacio.

febbre


la testa pulsa. i brividi percorrono il corpo scuotendolo ogni volta. gli occhi bruciano. le braccia e le gambe sono indolenzite.
termometro alla mano: 37.4. una vera cazzata eppure mi sento come l'ultima volta che ho avuto la febbre a 38.5.
forse ieri stavo covando... forse tutto il malessere era dovuto anche a questo.
speriamo passi in fretta.

quando le insicurezze


quando le insicurezze prendono il sopravvento tutto ha un sapore diverso. anche i gesti più nobili non hanno più lo stesso valore.

ho passato una notte di merda. bhè ieri è stata un'intera giornata di merda... e la sera si è conclusa in un'apoteosi di tristezza. quante lacrime sta notte. quanti pensieri terribili. quanto sconforto.
erano davvero anni che non provavo quella sensazione di spossatezza davanti agli eventi. cerchi di guardarti in maniera imparziale e non ce la fai e scopri che sei debole, che non hai più le forze e ti ritrovi a desiderare che finisca tutto per star male solo una volta e poi basta.
il buio mi ha avvolto cercando di portarmi da morfeo, ma mi strappavo anche a lui. ieri sera non appartenevo a nessuno. mi sono fatta accogliere dal divano e dal plaid. sola.

e oggi... forse oggi non è come ieri.

martedì 4 marzo 2008

camera iperbarica


arriva la pioggia a lavare via le emozioni. arriva dopo una giornata di sole vuoto e troppo caldo per scaldare l'anima in una giornata di silenzi.
mi ignori. ti dimentichi. non pensi. tu ti prendi la libertà di staccare il cervello. è la tua difesa, ma io difese con te non ne ho. io sono senza barriere e senza limiti. le sensazioni e i pensieri affluiscono senza limiti. una cascata impetuosa di squallidi pensieri. e improvvisamente prende il sopravvento l'insicurezza.
mi sento marcia dentro. mi fai sgretolare e io non so quanta calce ho ancora per ripararmi e guarirmi.
sto crollando a pezzi.
non hai diritto di distruggermi.

questo è la nostra storia, un continuo altalenare di alti e bassi. alti idilliaci e bassi come le profondità più nere dell'oceano. non posso essere sbalzata in continuazione. ho bisogno di una camera iperbarica per ristabilire la pressione dentro di me. tu sei l'unico che può farlo. l'unico a potermi dare stabilità. l'unico che può dare un ritmo sensato a tutto questo. l'unico che può decidere se darmi la vita o togliermela.
sono plasma nelle tue mani. sono creta e argilla ma non puoi darmi forma e poi distruggermi. mi sento una nullità quando ti comporti così. voglio respirare ancora aria sana.
dici sempre che potresti ammalarti... non ti chiedi mai se siano gli altri ad ammalarsi per te? sta accadendo. sta accadendo a me! ti ho dato io questo potere. il potere di un dio.
solo io soffro davvero di questa situazione. sto pagando cose per cui non ho mai vissuto. sto pagando conseguenze di una vita non mia, neppure mai immaginata. cos'ho fatto per meritarmi questo? eppur son convinta che potresti anche regalarmi il sorriso tutti i giorni. quando vuoi lo fai. allora se non accade significa che non lo vuoi.
elucubrazioni mentali inutili le mie. ma da qualche parte dovrò pur sfogare, e allora tanto vale farlo qui, dove nessuno legge. ho creato questo mondo di parole solo per me. per assecondare i miei pensieri e i miei sfoghi. e allora sia... continuiamo così a piangere in solitario senza che nessuno se ne accorga.
sola nella mia camera iperbarica con la speranza di sopravvivere alle lacrime...
sono stanca. non ne posso più. questo è un grido disperato.

sparito

ma dimmi perché?
perché, non lo capisco...
sparito. ti costava così tanto tornare a milano? era così difficile mediare la situazione? come diavolo puoi pensare che io me ne freghi e vada avanti contenta di prendermi solo le briciole e gli avanzi altrui?
oggi avevi il dentista. poi avevi detto giro x vedere la macchina nuova per te e per Madame e poi? poi che altro? dovevi per forza restare la con loro? dovevi per forza? hai già passato tutto il week end. tutto ieri e pure tutta oggi? ma io conto qualcosa?
e se mi lamento rompo pure i coglioni...
la soluzione non ce l'ho. tu non ascolti il mio dolore... e io dovrei cominciare a fregarmene del tuo. forse capisci solo la lingua che parli! magari ci proverò!
che nervoso! quando fai così davvero dubito che mi ami!

la notte


lei era li che dormiva. la luce calda della bajiour accesa. il piumone a coprirle anche il viso. il suo respiro riempiva l'aria di sogni. i suoi fantasmi aleggiavano per la stanza tenendole compagnia durante il riposo.
lui scese le scale, irruente come sempre. sistemò le sue cose e si infilò nudo e bello come un dio greco sotto le coperte. la cercò in un abbraccio. le loro mani si trovarono. le dita incrociate anch'esse in un loro personale abbraccio...
il sorriso di lei. il soffice bacio di lui e la notte iniziò.

lunedì 3 marzo 2008

ali di farfalla


prestatemi un paio d'ali di farfalla per volare su prati verdi appena rinati dal bruciore dell'inverno. regalatemi un paio d'ali per danzare nell'aria e volteggiare fino allo stordimento. concedetemi un paio d'ali per vedere dall'alto i colori e inebriarmi di magia.
fatemi vivere per un giorno la vita di farfalla. lei che non teme la morte. lei che gioisce di questa vita appena avuta con nuove sembianze. lei che ieri era bozzolo brutto e marcio e oggi brilla e ammalia.

ma è meglio farfalla o fenice?