domenica 11 ottobre 2009

rappezzata


e la solitudine ritorna così, senza preavviso.
senti di aver sbagliato, ma lo hai fatto credendo di essere nel giusto. ha pensato che il patto fosse sempre valido. non era neppure una cosa semplice da dire, ma l'hai detto e ora ti "ciucci" la reazione, forse giusta e ragionata, forse ingiusta verso il patto.
com'è difficile comunicare... com'è difficile capirsi, spiegarsi, parlarsi...
e così si piomba nel silenzio senza fine dell'anima.

provo colpa... tanta colpa... ma so di non essere ipocrita!
so che ho provocato sofferenza e probabilmente insicurezza, ma era con le migliori intenzioni di "sincerità sempre".

ho sbagliato... ho sbagliato ancora.
chiusa nel mio silenzio andrò avanti, qualsiasi cosa accada... e ora di cose possono accaderne tante!

lunedì 20 luglio 2009

?


perché a volte è così difficile accettare le scelte altrui?
perché a volte tutto sembra andare contro di te e i tuoi desideri?
perché a volte ci si sente messi in disparte, allontanati, ignorati e si è consapevoli di non dover dire nulla per non scatenare inutili litigi?
perché le insicurezze fanno tremare le fondamenta?
perché non si può avere delle cose dalla vita senza dover per forza lottare?
perché a me i regali non arrivano mai?
ma soprattutto...
perché diavolo ancora mi aspetto che mi arrivino dei regali?
perché mi aspetto ancora che la vita regali qualcosa senza che venga guadagnata con la fatica e il sudore?
perché mi sento ancora così insicura e incerta?
perché non sono io a mettere in disparte gli altri invece che permettere che siano gli altri e mettermi in disparte?
perché devo accettare sempre le scelte? a volte potrei anche ribellarmi!

ci sono giorni in cui mi sento davvero rabbiosa nei confronti della vita. e ci sono giorni in cui mi lascio cullare dalla dolcezza che riesco a sentire intorno a me.
oggi è un giorno di rabbia. (come quasi sempre quando mi ritrovo a scrivere).
è difficile capire, accettare, approvare, recepire, accogliere, acconsentire POSITIVAMENTE quando scelte altrui ti infastidiscono.
a volte sono stanca... molto stanca!

domenica 21 giugno 2009

ti ho visto


ti ho visto mille volte, probabilmente molte di più... eppure mai come ieri.
lo sguardo spento, triste, abbandonato.
le mani deboli e tremanti. la testa pesante e stanca.
le gambe inesistenti.
i lividi ti coprivano ovunque.
biascicavi.
bofochiavi parole incomprensibili a tutti tranne che a te che producevi quei suoi indistinguibili.
ti guardavo imbarazzata per paura che ti accorgessi del dolore del mio cuore.
ti guardavo dolcemente perché tutta quella tua debolezza ti rendeva un vecchio cucciolo d'uomo ormai consumato da una malattia troppo grande.
poi hai iniziato a parlare... a dire cose senza senso... e per un attimo ho desiderato ardentemente che tu dicessi tutte quelle cose per cui in gran segreto ti prendiamo in giro in famiglia... e qualcuna l'hai anche detta suscitando in me una malinconia incredibile.
avrei voluto abbracciarti forte e piangere sulla tua spalla, ma non potevo. ho dovuto essere forte per te, per la zia. e se mi fossi messa a piangere in uno dei tuoi pochi momenti di lucidità? no, non volevo farti così male. ho pianto dopo, da sola, in macchina prima di tornare a casa.
ho pianto solo quanto mi serviva per liberarmi subito delle paure più banali... e poi sono partita.
ora però ho ancora voglia di piangere per te... per me... e per tutto quello che sei e hai saputo essere.
ma ancora dobbiamo aspettare che tu decida che è arrivata la fine. non soffrire troppo. ti chiedo solo questo... non soffrire troppo.

martedì 9 giugno 2009


una lacrima scende, riga la guancia, solca il cuore e svanisce.
un respiro inebria la mente, offusca i pensieri e svanisce.

svanisce.

svanisce...


svanisce... e basta.

sei ciò che non è più


a volte si crede che non ci sia modo di perdere le persone che amiamo, con cui siamo cresciuti, pensi che ci saranno per sempre, che vedranno ogni tuo passo, che commenteranno ogni tua scelta, che ti sorrideranno e sgrideranno. pensi che non smetteranno mai di "essere".
poi un giorno, senza accorgertene, il silenzio piomba addosso e tu ascolti quel silenzio impalpabile.
"essere" non è più così scontato. ma non perché smetti di esistere fisicamente, no... la morte è forse più facile da accettare, ma c'è la morte cerebrale... quella è ben più difficile da comprendere.
perdere la voglia di vivere, le motivazioni, la grinta per aggredire la vita tutti i giorni.
spegnersi lentamente in un letto, compiangendosi, piangendosi e rimpiangendosi.
immane tristezza, impossibile da colmare.

e così silenzioso, cerchi di capire se desideri che giunga anche la morte fisica a porre fine al suo strazio. gli voglio bene. son cresciuta ballando sopra i suoi piedi in salotto, abbracciandolo appena potevo, andando al mare intere giornate e dormendo a casa sua d'estate. mi ha insegnato a mettere il cuscino nel letto per stare dritti a guardare la tv. mi ha regalato il mio primo paio di levi's e una felpa che adoro. mi ha raccontato storie a cui era difficile credere anche se ero bimba. era ruvido di carattere come un vecchio fin da giovane. lo spiavo mentre la mattina eseguiva tutti i rituali del suo giorno.

mi mancherà... mi manca già adesso...
è come se già non ci fosse più...
brutto lo so, ma forse è solo un mio modo di abituarmi all'idea di una futura perdita.
scusa zio... non per questo non rimarrai nel mio cuore e non lo sei già ora.
ti voglio bene, non soffrire troppo.

domenica 31 maggio 2009

...

questo dice molto più del tutto

quando sorridi...


quando sorridi perchè sei felice non hai tempo di scrivere post sulla rabbia che porti dentro...
eccovi giustificata la mia assenza prolungata.

venerdì 27 febbraio 2009

tanti auguri a me


tanti tanti tantissimi auguri a me!

venerdì 30 gennaio 2009

a volte le cose cambiano


a volte le cose cambiano, senza che ce ne accorgiamo e poi un giorno ti scopri a notarle, a ripensaci e a chiedertene il perché. non ci sono mai vere motivazioni, sono cambiate e basta. cerchi di sorriderne e di accettare la cosa...
ti guardi intorno, vedi che c'è del buono lo stesso, vedi che anche se ora la situazione è diversa non è poi tanto terribile. accetti il cambiamento. che altro fare? lottare sempre da sola non ha senso, soprattutto nei rapporti.
un altro cerotto sulla nuova ferita del cuore e via... avanti, sempre avanti aspettando che si faccia la cicatrice.
ed è così che ti ritrovi a vivere ancora, col sorriso sulle labbra, perché tutto nella vita vale la pena di essere vissuto.

venerdì 23 gennaio 2009

resa dei conti?


confido nel chiarimento.
questo week end mi aspetta uno spostamento tattico che presumo si trasformerà in una folle litigata. non sono per nulla positiva al riguardo dei fatti che devono accadere e delle persone che devo incontrare.
sento la rabbia che mi monta dentro e mi avvolge come un alone... ingigantisce le cose, ma che mi frega, son carica e cattiva più che mai.
forse la resa dei conti sta per arrivare e io son preparata!